Come salvare un uccello caduto dal nido

Come salvare un uccello caduto dal nido

In primavera e in estate è facile passeggiare con la propria famiglia e trovare un uccello caduto per terra. L’istinto umano  è quello di salvarlo, ma come bisogna comportarsi con questi animali?

Per prima cosa è importante sapere che i protocolli di primo soccorso e il buonsenso suggeriscono di non toccare l’uccello caduto dal nido, perché i genitori lo nutriranno anche per terra.

Certo è che i predatori sono sempre in agguato e il piccolo è in pericolo di vita .

Se volete salvare un uccellino che non vola dovete sapere che tutti i volatili sono differenti tra loro. Per prima cosa dovete capire se il vostro intervento è davvero necessario, se è un adulto in difficoltà o un pulcino caduto dal nido. Nel caso in cui sia un uccellino caduto dal nido ci sono varie cose da valutare.

Se l’uccello presenta delle ferite o ha una posizione innaturale come un’ala aperta significa che ha bisogno di aiuto.

Chi contattare quando trovate un animale in difficoltà.

La legge vieta di raccogliere gli uccelli come ad esempio fagiani, gufi, rapaci perché appartenenti alla fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello stato . Per questi è necessario contattare la guardia forestale o il centro per il recupero ras più vicino a voi. Se non sapete come rintracciarli basta telefonare al centralino dell’ASL di competenza per avere i recapiti da chiamare.

Un centro convenzionato ha esperti che si prenderanno cura di lui perché servono conoscenza ed esperienza.

Se l’uccello si trova in pericolo di vita e dovete raccoglierlo da terra cercate di evitare il contatto a mani nude. Se dovete spostarlo o portarlo in un centro o a casa vostra riponetelo in una scatola buia con dei forellini per permettergli di respirare. Per questa operazione dovete fare attenzione. L’uccellino rischia di morire di paura e allo stesso tempo ha una corporatura molto delicata.

Quando l’uccellino ha poche piume e gli occhi chiusi è molto piccolo e le possibilità di sopravvivenza sono minime o nulle. Quando l’uccello saltella e ha le piume è già più grandicello.

Non tutti sanno che gli uccellini escono dal nido prima di imparare a volare. Saltellano sul ramo per imparare a conoscere l’ambiente che li circonda. Se cade dal nido impara a sopravvivere e la natura va rispettata. Portarlo a casa significa interrompere la fase di crescita in cui i genitori gli tramandano la loro conoscenza e la possibilità di fare esperienza.

uccellino caduto dal nido

Cosa mangiano gli uccelli caduti dal nido.

Se volete portarlo a casa dovete prima di tutto saper riconoscere se si tratta di un uccello granivoro o insettivoro altrimenti è tutto inutile. Anche un semplice piccione è difficile da crescere perché a rischio rachitismo!

Per nutrire un uccello serve l’alimento adeguato, si trova anche al supermercato ma l’uccellino piccolo non si nutre da solo e va imboccato.

Per piccioni e merli serve uno stecco lungo su cui posizionare il pastone diluito con acqua e bisogna fargli aprire il becco, anche battendo leggermente sui lati del becco come fanno i genitori.

Uccelli come cornacchie, gazze, ghiandaie  nutrono anche i bocconcini delle scatolette dei gatti o i croccantini sempre messi in ammollo per renderli morbidi.

Più piccoli sono gli uccelli sia come taglia che come età più spesso va dato loro da mangiare. Se gli intervalli di tempo tra un pasto e l’altro sono troppo lunghi moriranno perché i succhi gastrici corroderanno l’apparato digerente.

Per questo motivo bisogna attenersi al ciclo sonno/veglia, cominciando a cibarli all’alba fino al tramonto, e che l’intervallo massimo di tempo tra un pasto e l’altro è di quattro cinque ore!

I nostri consigli

Vedere un uccellino a terra fa male ma la natura va rispettata. Per chi non vuole farlo deve essere chiaro che non è facile prendersi cura di un uccello caduto dal nido.

L’impegno è davvero grande e non solo per quanto riguarda i pasti, per questo motivo è importante affidarlo alle cure di chi sa come manovrarlo e gestirlo. Non ci saranno ulteriori danni e allo stesso tempo avrete la coscienza a posto.

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16 commenti

  1. Ricordo che mi capitò di trovare un balesteuccio con un’ala spezzata. Mossa da pietà, lo raccolsi e lo portai dal veterinario, e proprio lui mi disse di lasciarlo fuori dal terrazzo senza fargli nulla. Leggendo il tuo articolo, però, mi rendo conto di aver sbagliato tante cose. Grazie. Si tratta di informazioni che possono sempre tornare utili, anche al fine di rispettare la legge.

  2. Articolo davvero utile ed interessante. Speriamo di applicare i consigli nel caso mi imbatta in un uccellino in difficoltà.
    Mayad

  3. consigli utilissimi, a me è capitato una volta di trovarne uno ferito e non sapevo cosa fare, per fortuna mi ha aiutato un’amica

  4. Mi è capitato due volte, la prima l’ho preso con un fazzoletto e rimesso nel nido, la seconda l’abbiamo proprio adottato con tutto l’ufficio e purtroppo non è sopravvisuto. Penso che abbiamo davvero sbagliato, dovevamo lasciare che la natura facesse il suo corso….

  5. Effettivamente non è per nulla facile prendersi cura di un animaletto in difficoltà. Grazie per questo articolo , i tuoi consigli sono molto utili.

  6. che bello questo articolo, mi hai fatto ripensare a quando ero piccola e abitando in campagna mi capitava spesso di salvare gli uccellini
    Alessandra

  7. Non mi capita dai tempi dall’infanzia e in effetti non saprei esattamente come muovermi. Che bell’articolo ricco di consigli e di messaggi positivi.

  8. Concordo con te, se si trova un uccellino caduto dal nido bisogna salvarlo e portarlo da chi riuscirà a prendersene cura nel modo giusto, grazie dei consigli

  9. Dalle mie parti capita spesso di trovare cuccioli senza la mamma, che siano uccellini caduti dal nido o cerbiatti nel bosco.
    E hai voglia a ripetere ai testoni che il cerbiatto non si è perso, ma sta solo aspettando che torni la mamma, che se il cucciolo viene toccato la mamma non ne riconoscerà l’odore e quindi non lo accudirà più, semplicemente perchè non saprà che è suo 🙁
    Gli uccellini però a volte hanno bisogno di essere tolti dal passaggio per evitare che siano schiacciati da auto o persone, in quel caso ci è capitato di spostarli usando i guanti per non contaminarli.ma comunque metterli al sicuro

    1. concordo pienamente con te. Quando facevo parte dell’Enpa abbiamo avuto un caso molto triste agli occhi umani. Un cucciolo di cinghiale abbandonato dalla mamma perché cieco. E’ stato portato alla forestale su al rifugio abbiamo provato a prenderci cura di lui ma la mamma lo aveva lasciato al suo destino perché doveva continuare a salvaguardare tutta la cucciolata e lui era un peso. Dopo poche settimane si è spento per cause sconosciute. Da allora ho imparato che l’istinto animale va rispettato.

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