Tutelare la salute della famiglia: i pericoli dei tensioattivi nei detersivi

Oggi nelle nostre case siamo abituati ad utilizzare molti detersivi e detergenti che hanno la funzione di sanificare gli ambienti e gli abiti. Nella vita frenetica che ci troviamo a vivere, è molto importante poter utilizzare detergenti che garantiscano la massima igiene, eliminando tutti gli agenti patogeni con cui entriamo in contatto durante la giornata.

Sui mezzi pubblici, negli uffici, nei supermercati, ai giardinetti entriamo in contatto con batteri e virus che si depositano sui nostri vestiti. La polvere e l’inquinamento, poi, li fanno entrare facilmente nelle nostre case.

I detersivi che usiamo abitualmente per le pulizie di casa, abbattono la carica batterica di superfici e tessuti. Tuttavia, spesso contengono sostanze chimiche che sono dannose alla salute, chiamati anche tensioattivi dei detersivi.

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Che cosa sono i tensioattivi dei detersivi

Molte persone ne hanno solo sentito parlare e si chiedono i tensioattivi cosa sono.

I tensioattivi dei detersivi sono sostanze chimiche, aggiunte ai detergenti e ai detersivi, che hanno la funzione di permettere una migliore azione lavante.

L’acqua ha una determinata tensione superficiale a causa della quale non sempre le superfici e i tessuti si riescono a bagnare sufficientemente. Di conseguenza, non entra a contatto con tutte le particelle di sporco e, in quel caso, non può rimuoverle.

I tensioattivi dei detersivi hanno la funzione di ridurre la tensione superficiale dei liquidi, in questo caso dell’acqua, aumentando l’azione detergente.

Sebbene esistano anche tensioattivi vegetali, spesso le industrie chimiche e della cosmesi usano tensioattivi chimici che vengono derivati dal petrolio, in quanto la loro produzione è più economica.

I petrolati sono molto dannosi alla salute perché non sono biodegradabili e, oltre a essere tossici per l’organismo umano, creano squilibri a livello di ecosistema sia in fase di produzione sia in fase di smaltimento.

Tensioattivi chimici: perché fanno male

I tensioattivi chimici si dividono in vari tipi che hanno caratteristiche leggermente diverse e, di conseguenza, effetti diversi.

  • I tensioattivi anionici sono quelli che vengono più frequentemente utilizzati nei detergenti per la persona, come saponi, shampoo, bagnoschiuma, etc., e nei detersivi. La loro caratteristica è quella di fare molta schiuma. Grazie alla schiuma, eliminano facilmente grassi e sporcizia con cui vengono a contatto. Tuttavia, sono molto aggressivi e, così come fanno con lo sporco, agiscono anche sulla pelle, rimuovendo lo strato lipidico superficiale. Tra i tensioattivi anionici più utilizzati ci sono il Sodium Lauryl Sulfate (SLS) e il Sodium Laureth Sulfate (SLES) che sono particolarmente dannosi per la pelle a causa della loro aggressività.
  • I tensioattivi cationici, invece, hanno la funzione di togliere l’elettrizzazione da tessuti e capelli, per questo vengono aggiunti alle composizioni di balsami per capelli e ammorbidenti. Dopo il lavaggio, infatti, le fibre dei tessuti tendono a elettrizzarsi e a rimanere rigide. L’ammorbidente, grazie ai tensioattivi, elimina la tensione e rende più soffice la stoffa.

Esistono, poi, tensioattivi neutri e tensioattivi anfoteri, che sono meno aggressivi e che si usano nella formulazione di detergenti delicati, sia per l’abbigliamento sia per la cura della persona.

Oltre ad essere aggressivi sulla pelle, i tensioattivi possono anche generare allergie e disturbi cutanei. Poiché non sono biodegradabili, i residui dei detersivi vengono catturati dalle fibre dei tessuti e rimangono a contatto a lungo con la pelle. Una costante esposizione a queste sostanze tossiche sembra essere alla base del sensibile aumento di casi di allergie e dermatiti.

Tensioattivi e inquinamento: che relazione hanno

Oltre ai danni che possono causare alla salute della pelle, i tensioattivi fanno male anche all’ambiente sia in fase di produzione sia dopo l’uso.

Una volta scaricati dalle lavatrici, provocano un forte impatto ambientale: sembrerebbe infatti che siano una delle cause della proliferazione di alghe. L’eccessiva quantità di alghe nelle acque provoca una diminuzione dell’ossigeno e un disequilibrio dell’ecosistema con gravi danni per alcune specie.

Come evitare i tensioattivi chimici

tensioattivi dei detersivi

Se si vuole tutelare la propria salute e quella della propria famiglia, è importante conoscere i prodotti che si utilizzano e con cui si entra a contatto.

Purtroppo, la legislazione, in questo senso, è piuttosto carente e non è facile difendersi dalle sostanze tossiche contenute nei detergenti.

È sempre opportuno leggere bene le etichette dei prodotti e accertarsi di che cosa si sta comprando. Evitare soprattutto i tensioattivi anionici e cationici e scegliere prodotti biologici ed ecologici è una tutela importante verso l’ambiente e verso la propria salute.

Un’altra alternativa particolarmente interessante è quella di utilizzare l’ossigeno attivo per bucato. Grazie alla tecnologia a ossigeno attivo, che viene immesso in lavatrice, vengono del tutto eliminati virus, batteri, muffe e spore presenti nel bucato senza necessità di aggiungere detersivo e senza residui.

L’ozono è, infatti, il disinfettante naturale più potente, più efficace del cloro. Poiché è una variante dell’ossigeno con tre molecole, dopo alcuni minuti in acqua torna ad essere semplice ossigeno e non rilascia alcun residuo né alcuna sostanza dannosa per la pelle. 

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