Cosenza: mutui, la richiesta media è di 110 mila euro. È la seconda più bassa nella regione Calabria

Lo studio effettuato da Facile.it e Mutui.it ha riportato delle statistiche piuttosto significative, secondo le quali nel secondo semestre del 2022 l’importo medio richiesto per un mutuo prima casa in provincia di Cosenza è stato di 110.208 euro. Si tratta del secondo dato più basso registrato in Calabria, tanto che rispetto al 2021 a livello regionale è stato rilevato un calo dell’1,1% per quanto concerne la cifra media ottenuta dagli aspiranti mutuatari, la quale si aggira sui 111.690 euro. 

Mutui Calabria tutti i dati

Mutui in Calabria: il dettaglio

Se dal generale scendiamo al particolare, di conseguenza dal regionale al provinciale, vediamo che la zona dove è stato registrato l’importo medio più alto è quella di Vibo Valentia (118.933 euro). In questa particolare classifica segue al secondo posto Reggio Calabria (115.266 euro), mentre chiude sull’ultimo gradino del podio Catanzaro (111.745 euro). Come riferito dall’analisi effettuata e portata a termine da Facile.it, tra gli indici che si sono alzati di più rientra quello delle surroghe, tanto che queste ultime nei primi due mesi del 2023 hanno rappresentato circa il 10% delle domande di finanziamento che sono state presentate nella regione calabrese. 

Si tratta di un dato che è aumentato del 46% rispetto all’anno scorso. Questi aspetti del mercato in Calabria hanno anche condizionato le compravendite di immobili residenziali, rallentando notevolmente il processo. Non a caso, nel periodo compreso tra luglio e dicembre del 2022 le compravendite sono state caratterizzate da una percentuale di crescita non superiore al 3,7%.



Come richiedere un mutuo per la casa



Prima di scendere nei dettagli sul come richiedere un mutuo per la casa, gli aspiranti mutuatari devono sapere che la condizione principale per ottenerlo è quella di dimostrare alla banca di poter restituire il finanziamento nel tempo che è stato pattuito. Mediante la perizia di un esperto esterno o di uno collegato alla banca, viene stabilita la percentuale del prestito concesso dalla banca, che solitamente può arrivare fino all’80% del valore dell’immobile.

Per questo motivo, prima di richiedere il mutuo risulta essere necessario tenere d’occhio il proprio reddito e la possibilità di affrontare la rata. Per quanto concerne il costo del mutuo, questo è condizionato dalla quota capitale alla quale vanno aggiunti gli interessi, le spese accessorie e gli oneri. Sulla base della durata del mutuo, verrà stabilita anche la spesa inerente agli interessi. 

Più breve è la durata, più alte sono le rate e meno alti sono gli interessi. Più lunga è la durata, meno alte sono le rate e più alti sono gli interessi. Fortunatamente ad oggi esistono diverse opzioni rispetto al passato per richiedere un mutuo, inoltre molte di queste, presenti anche online come ad esempio Younited Credit, offrono dei tassi sicuramente vantaggiosi. Resta da sottolineare che ogni mutuo ovviamente presenta delle caratteristiche differenti e variabili, come ad esempio la finalità, l’importo e la durata. Quest’ultima, infatti, può essere compresa tra i 5 e i 30 anni. Per quanto concerne le finalità per le quali si apre un mutuo, ad esempio, si può ricorrere all’acquisto della prima casa o della seconda, all’acquisto per investimento o alla ristrutturazione di un immobile.



La crisi in Calabria



Così come nel resto del nostro Paese, anche in Calabria si può parlare di crisi nel momento in cui si fa riferimento alla resilienza delle famiglie. Infatti, tassi e inflazione sono sempre più elevati e la bassa crescita generata risulta essere una naturale conseguenza. Non a caso, recentemente è stato lanciato l’allarme nazionale anche dal sindacato dei bancari FABI , secondo il quale la difficoltà nel pagare i propri debiti è data dal fatto che nelle nostre case entrano sempre meno soldi. 

Secondo quanto riportato dal sindacato, in Calabria i crediti deteriorati registrati nell’ultimo anno ammontano a circa 418 milioni di euro, perlomeno la metà di questi soldi hanno a che vedere con prestiti al consumo, bisogni personali e con i mutui in particolar modo a tasso variabile, che nel giro di meno di 12 mesi sono passati dallo 0 al 4%. La crisi, inoltre, potrebbe aggravarsi ancora di più, considerando il fatto che l’idea della BCE è quella di aumentare il tasso base dell’interesse portandolo ad una percentuale pari al 4,25%.

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