Ritmo circadiano: cos’è e come cambia tra uomo e donna

Il “ritmo circadiano” è un ciclo fisiologico, che dura circa 24 ore; in altre parole è quello che spesso, un po’ semplicisticamente, viene chiamato ‘orologio biologico’ ed è in qualche modo sincronizzato con l’alternanza tra il giorno e la notte. Si tratta di un meccanismo comune a tutti i mammiferi ed è particolarmente importante per gli esseri umani; i modelli di riposo, infatti, incidono notevolmente sul benessere psicofisico, in quanto durante il sonno l’organismo recupera le energie spese durante il giorno.

In aggiunta, i meccanismi di riparazione cellulare si svolgono più velocemente, favorendo appunto il ripristino delle funzionalità fisiologiche.

Una recente ricerca, condotta presso il Politecnico di Losanna e pubblicata dalla rivista Science, avrebbe messo in evidenza alcune differenze tra il ritmo circadiano maschile e quello femminile. Come ha sottolineato il dottor Lorenzo Talamanca, uno degli autori dello studio intervistato da Repubblicai tessuti femminili hanno mostrato una maggiore ritmicità.

Il fegato delle donne” – ha spiegato il biofisico italiano – “sembra metabolizzare i farmaci perlopiù di mattina; ciò implica che l’orario delle terapie per le donne può essere più importante che per gli uomini. Un’altra differenza riguarda l’attività delle ghiandole surrenali, che è più oscillante nelle donne che negli uomini. Questo ritmo più elevato da parte delle ghiandole surrenali potrebbe essere la causa di oscillazioni più marcate a livello generale“.

Ritmo circadiano: cos'è e come cambia tra uomo e donna

Come funziona il ritmo circadiano

L’alternanza sonno-veglia è soltanto una delle modalità attraverso la quale si manifesta l’andamento ciclico delle funzioni biologico; anche la secrezione di cortisolo, ad esempio, ha un andamento ritmico in un arco di circa 24 ore.

Il ritmo circadiano non dipende solo dalle funzioni interne ma anche da fattori esterni e tende ad adeguarsi a stimoli sia ambientali che sociali. Per questo, ad esempio, un lungo viaggio intercontinentale, con il conseguente effetto ‘jet-lag’, può determinare una totale alterazione del ritmo circadiano, in quanto il proprio ‘orologio interno’ non è sincronizzato con l’alternanza giorno-notte del luogo. Anche consumare regolarmente i pasti alla stessa ora, sia a pranzo che a cena, contribuisce a stabilizzare il ritmo circadiano, influenzando ovviamente i modelli di riposo.

Di contro, chi mangia a orari sempre diversi (è il caso di chi, ad esempio, lavora su turni) soffre uno sfalsamento del bioritmo, che possono tradursi in disturbi del sonno, spossatezza, stanchezza cronica e una minore capacità mnemonica e di concentrazione.

Come stabilizzarlo

Un buon modo per rendere più regolare il proprio ritmo circadiano è cercare di dormire bene; a tale scopo, è indispensabile avere a disposizione un sistema per il riposo in grado di coniugare comfort e supporto ergonomico. Così facendo, si evita che le strutture del collo e delle spalle possano subire uno stress eccessivo, che può provocare indolenzimento, infiammazioni, nevralgie e dolori localizzati.

Cuscini e materassi devono quindi essere in grado di agevolare il riposo e garantire un sonno di qualità; ciò è ancor più vero quando si tratta di un materasso matrimoniale, dal momento che i due utilizzatori potrebbero avere abitudini e ritmi differenti. In commercio esistono modelli che impiegano tecnologie avanzate come le zone a portanza differenziata o i sistemi con più strati di sostegno (lattice e memory foam). Discorso analogo vale per i cuscini, fondamentali per sostenere adeguatamente la muscolatura del collo durante il sonno.

Naturalmente, per modulare il ritmo circadiano è bene cercare di rispettare alcune ‘buone’ abitudini, come non mangiare pesante a cena o evitare alcolici, caffè e cioccolato prima di mettersi a letto. In aggiunta, è generalmente sconsigliato utilizzare smartphone, PC, tablet e dispositivi simili quando si è già a letto o prima di coricarsi; tutti questi fattori, infatti, rendono difficoltoso l’addormentamento e possono disturbare il sonno notturno.

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