Fuoco di Sant’Antonio, che cos’è l’herpes zoster?

Il vaccino è la sola prevenzione che si ha a disposizione contro l’herpes zoster e, soprattutto, la sua complicanza più comune, vale a dire la nevralgia posterpetica. Ma che cos’è di preciso l’herpes zoster? Lo abbiamo chiesto agli esperti del centro Biomedic.

Biomedic è un centro specializzato in medicina biocompatibile e biologica che orienta la propria attività sulla medicina di precisione e sulla medicina personalizzata, concependo ogni soggetto come un individuo a sé stante. In questa struttura privata polispecialistica lavorano professionisti della medicina complementare che mettono a disposizione la propria competenza e la propria esperienza al fine di garantire servizi di medicina integrata, con le prestazioni mediche convenzionali che vanno ad affiancare quelle di medicina complementare.

Che cos’è l’herpes zoster?

Si tratta di un problema che è determinato dallo stesso virus della varicella. In pratica la varicella rappresenta la forma acuta invasiva di tale infezione, mentre l’herpes zoster corrisponde alla riattivazione virale successiva. Questa dipende da un improvviso abbassamento delle difese immunitarie, che si può verificare in radioterapia o in chemioterapia, ma anche se ci si è sottoposti a un trapianto di organo, se si soffre di una malattia che interessa il sistema immunitario o in una condizione di stress psicologico e fisico molto forte.

herpes Zoster cos'è e come si cura

Quante sono le persone che soffrono di questo problema?

Si stima che nel corso della vita ben 9 persone su 10 si ammalino di varicella, e tra queste 1 su 10 patisca la riattivazione dell’infezione come fuoco di Sant’Antonio. Va detto che l’incidenza dell’herpes zoster aumenta con il crescere dell’età e la diminuzione della risposta immunitaria. Nella maggior parte dei casi l’herpes zoster compare una volta sola, mentre il tasso di ricorrenza oscilla fra l’1.5% e il 12.5%. Ogni anno solo in Italia ci sono più o meno 157mila nuovi casi. Le ospedalizzazioni quasi sempre riguardano persone con più di 65 anni.

Come avviene la trasmissione del fuoco di Sant’Antonio?

In realtà il fuoco di Sant’Antonio non si può trasmettere, proprio perché non è che una riattivazione del virus da cui deriva dalla varicella. È il virus della varicella zoster che può essere trasmesso a un soggetto sano suscettibile, vale a dire una persona che non abbia ricevuto il vaccino e non si sia ammalato di varicella; e in quel caso l’individuo si ammala di varicella. La trasmissione si verifica per contatto diretto, tenendo presente che il virus si trova nelle vescicole, cioè nelle lesioni cutanee di chi ha l’herpes zoster.

Che cosa si può fare per curare l’infezione?

Va detto che la gestione dal punto di vista della terapia da adottare non è delle più semplici. I farmaci antivirali, nella fase acuta, rappresentano il trattamento primario. Vi si ricorre al fine di contenere la diffusione delle lesioni dermatologiche e la loro durata, ma anche per attenuare il dolore nel corso della fase acuta. È importante che i farmaci siano somministrati nelle 72 ore successive rispetto al manifestarsi dell’eruzione cutanea, e la durata della terapia di solito è di una settimana. Il dolore neuropatico può essere gestito con anticonvulsivanti o con antidepressivi.

Come ci si accorge del fuoco di Sant’Antonio?

Il fuoco di Sant’Antonio si chiama così perché il dolore che provoca è urente, oltre che intenso. Esso è localizzato in corrispondenza del nervo presso il quale il virus si è slatentizzato. Nel giro di pochi giorni si manifesta un’eruzione cutanea con vescicole, e questa è distribuita solo sulla parte di pelle innervata dal nervo in questione; nella maggior parte dei casi le vescicole sono presenti a livello toracico.

Tags : salutesalute e benessere
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