Quando ci si può rivolgere ad un osteopata

Quando ci si può rivolgere ad un osteopata, chi è, cosa fa, quando ci può aiutare, tipi di trattamenti e dove farli. Esistono diversi centri e studi dedicati alla fisioterapia e al benessere e il Fisiostudio osteopata Roma si trova proprio al centro della capitale. Un ottimo punto di riferimento, facilmente raggiungibile, per usufruire del servizio di esperti nel settore. Scopriamo a cosa serve l’osteopatia e quali sono i benefici legati al trattamento.

Quando Ci Si Può Rivolgere Ad Un Osteopata

Osteopatia

Cos’è l’osteopatia? Purtroppo molti confondono l’osteopata e il fisioterapista. In realtà le pratiche legate a queste professioni non sono completamente opposte. Entrambe infatti, agiscono sul corpo umano per individuare le problematiche legate ai sintomi del paziente e ristabilirne l’equilibrio psico-fisico.

Quali sono le principali differenze? Gli strumenti utilizzati dalle figure in questione. La fisioterapia cura e previene i disagi e i traumi legati al corpo e alle funzionalità motorie e posturali. L’osteopatia nello specifico non si avvale di strumentazioni quali macchinari per l’elettroterapia, per ultrasuoni o tecnologie. L’osteopata infatti agisce sul corpo del paziente utilizzando esclusivamente le proprie mani.

L’osteopatia, riconosciuta ufficialmente come professione sanitaria, nasce all’incirca nel 1800 in America (Stati Uniti) e si è diffusa in Europa a partire dai primi del ‘900. Nel corso degli anni, terminologia e tecniche sono state perfezionate in base alla patologia o al più semplice disturbo da curare. L’osteopatia infatti, è indicata come rimedio, sia per quanto riguarda dolori cronici alle articolazioni o alla schiena, sia nel caso di problemi di postura o di condizioni come l’artrite.

Uno dei principi su cui si basa l’osteopatia è quello dell’autoguarigione. In sintesi, il nostro corpo è capace di adattarsi al cambiamento e “riparare” problematiche legate a traumi e/o altre tipologie di disturbi in questione. L’osteopatia rende più agevole il processo di guarigione. Inoltre, si tratta di una pratica sicura, infatti esiste anche l’osteopatia pediatrica, dedicata dunque ai più piccoli.

Quando si può ricorrere all’aiuto dell’osteopata

Il consiglio è sempre quello di prestare attenzione ai propri sintomi e capire se si tratta di fastidi passeggeri o di problematiche croniche legate a patologie e/o allo stile di vita quotidiano del paziente.

Nello specifico l’osteopata si occupa di curare dolori e disturbi post-traumatici, ma anche più comunemente problemi cervicali, lombalgie, nevralgie, cefalee, ernie discali, il classico “colpo di frusta”, tendiniti e infiammazioni, distorsioni, disturbi legati alla digestione o ancora lesioni legate all’esercizio fisico. Non è un caso infatti, che gli sportivi ricorrono spesso all’osteopatia in seguito a competizioni e gare o semplicemente tra un allenamento e l’altro.

Come capire però nel dettaglio, se è necessario o no rivolgersi a un osteopata in base ai sintomi riscontrati? Mentre in molte situazioni, l’opzione dell’osteopatia risulta una delle più gettonate, non è sempre la soluzione più scontata. Esistono infatti diversi casi in cui il paziente necessita di interventi più mirati e/o invasivi. Ecco perché il parere del proprio medico di fiducia è il suggerimento migliore, soprattutto in seguito a particolari traumi o disturbi cronici.

Quali sono i vantaggi di un centro? Nel caso di centri appositi, il reparto dedicato ai trattamenti osteopatici mette a disposizione un team di esperti in base al tipo di trattamento e alle esigenze del paziente.

Di solito, gli osteopati sono specializzati nella cura di determinati disturbi e patologie (come ad esempio le patologie del rachide) ed è dunque possibile approfittare della loro esperienza per ottenere un servizio guidato. Un altro vantaggio è la possibilità di prenotare un consulto fornendo informazioni basiche di contatto. In questo modo, l’osteopata potrà verificare tramite domande mirate sulla storia del paziente e un’adeguata visita, la soluzione più adatta.

Ogni quanto è consigliabile far visita all’osteopata? Dipende ovviamente dal disturbo e dalla gravità in questione, ma in genere le tempistiche consigliate variano da pochi giorni a settimane di distanza tra una seduta e l’altra.

Se il dolore dovesse essere più forte, sarà l’osteopata stesso a fissare appuntamenti più ravvicinati per venire incontro al paziente. Per concludere, il tipo e la durata della terapia saranno sempre concordate tra professionista e paziente per rispettare le esigenze di entrambi.

Quanto dura una seduta dall’osteopata? La durata varia in base al tipo e alla gravità del disturbo, al grado di sopportazione, alle esigenze del trattamento e soprattutto allo stadio in cui si trova attualmente il paziente. Alcune sedute possono avere una durata più breve di altre, come nel caso di semplici distorsioni alle articolazioni.

In alcuni casi, l’osteopata consiglia di continuare la cura autonomamente per velocizzare il processo di guarigione o nel caso in cui il paziente è prossimo alla guarigione stessa. In genere tuttavia, una seduta dovrebbe avere una durata di circa 60 minuti in totale per gli adulti e 30 minuti nel caso di bambini, salvo la prima visita in cui è necessario raccogliere informazioni e verificare la natura del problema attraverso il dialogo.

Quali tecniche utilizza un osteopata

Quali tecniche utilizza un osteopata

Il compito dell’osteopata è saper ascoltare il paziente, localizzare l’area interessata per agire attraverso la manipolazione e/o diversi massaggi della zona; nella maggior parte dei casi si tratta quasi sempre di collo, testa o schiena. Le tecniche utilizzate nell’osteopatia si dividono in tre principali categorie: muscolo-scheletriche, mio fasciali, craniali e viscerali.

Le tecniche muscolo-scheletriche sono le più utilizzate perchè si concentrano sulla cura di problemi legati alla mobilità articolare, che risulta il disturbo più riscontrato dai pazienti di osteopatia. Per questa tecnica, l’osteopata si avvale di movimenti veloci e mirati, volti a eliminare e/o alleviare eventuali tensioni muscolari. Questo dona al paziente una sensazione di giovamento e benessere.

Le tecniche mio fasciali invece, dal nome, sono più specifiche in quanto adatte ad agire sulla cosiddetta “fascia”, ovvero un tessuto connettivo che si espande per tutto il corpo, ricoprendo i muscoli. In questo caso, le tecniche di massaggio rilasseranno il muscolo, eliminando lo stress.

Le tecniche craniali sono utilizzate per le zone craniali e sacrali, agendo sul liquido cerebrospinale e favorendo la generale mobilità. Anche se a primo impatto sembra una tecnica particolarmente fastidiosa, in realtà il paziente trae sollievo dal massaggio.

Pochissimi sono a conoscenza dell’incredibile influenza del cranio sul benessere completo del corpo. Infatti, è stato ampiamente dimostrato come questo movimento sia in grado di agire positivamente sulla regolazione del ciclo sonno-veglia e su numerosi altri fastidi sia mentali che fisici.

Infine, le tecniche viscerali sono utilizzate in caso di restrizioni organiche, che influenzano la postura, come ad esempio disturbi intestinali. Esiste una specializzazione in osteopatia viscerale.

Questa pratica volge a riequilibrare il movimento fisiologico specifico di ciascun organo. Le manovre sono specifiche e molto delicate in quanto la zona è sensibile. Il paziente può contribuire esprimendosi in merito alle sensazioni che avverte durante il trattamento e fornire feedback utili all’osteopata.

In alcuni casi, l’osteopata non solo interviene direttamente sul corpo durante le sedute, ma può assegnare al soggetto di praticare esercizi fisici particolari. Il paziente sarà dunque guidato prima durante le sedute, durante le quali capirà come agire nel quotidiano, e successivamente nel comfort della propria abitazione.

In questo modo, il paziente avrà la possibilità di favorire il percorso di guarigione parzialmente in modo autonomo. L’importante è ovviamente seguire alla lettera le istruzioni del professionista per evitare di sbagliare.

Quali sono i sintomi post-seduta?
Ogni situazione è ovviamente a sè, ma esiste uno scenario ricorrente. Molto spesso infatti, i pazienti potrebbero avvertire stanchezza o un fastidio leggermente più intenso dopo il trattamento, specialmente in caso di riabilitazione post-chirurgica.

Mentre nella maggioranza dei casi, il soggetto interpreta questa sensazione come indicatore negativo rispetto alla guarigione, si tratta di un passaggio necessario e comune per riscontrare giovamento e miglioramenti. Il nostro corpo infatti, viene stimolato in modo diretto e reagisce al cambiamento. Il paziente verificherà l’attenuazione di dolori/fastidi nell’arco di 24 ore. Le regolari sedute permetteranno al paziente di abituare il proprio corpo alle manovre dell’osteopata.

Per concludere, l’osteopatia è una pratica davvero utile ed efficace, ma è consigliabile non trascurare i sintomi e “ascoltare” il nostro corpo per mantenere il nostro benessere. Prima si ricorre al parere medico e di conseguenza alla ricerca di un centro e all’aiuto di uno osteopata professionista, prima si riuscirà ad intervenire e risolvere il problema intervenendo in uno stadio iniziale.

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