La Notte di San Giovanni significato e tutti i riti purificatori

La Notte di San Giovanni è legata al solstizio d’estate, tra il 23 e il 24 giugno. In questa notte magica e speciale di passaggio tra la primavera e l’estate ci sono dei riti porta fortuna, purificatori e protettori di origini celtiche, legati alla natura. Ecco come preparare l’acqua di San Giovanni, le erbe di San Giovanni, l’olio di San Giovanni e il falò, riti di questa notte speciale!

L'acqua Di San Giovanni Come Si Prepara Leggenda E Tutti I Riti Purificatori

Notte di San Giovanni origini e leggende

La Notte di San Giovanni è legata al solstizio d’estate e la sua origine è celtica, Litha la festa pagana del solstizio d’estate, riti propiziatori e purificatori e accensione del falò nel giorno in cui la natura è al massimo del suo splendore.

Proprio per questa forte tradizione pagana la Chiesa cattolica ha voluto abbinare questo giorno alla Festa di San Giovanni, che ricorda la nascita di San Giovanni Battista, il Precursore di Gesù Cristo.

Notte di San Giovanni origini e leggende

Le origini dei rituali come l’Acqua di San Giovanni, sono antichissime tradizioni che, nella notte magica, fanno incontrare gli elementi della natura per ricavarne poteri sorprendenti.

La rugiada è la protagonista principale di questi rituali: la rozäda äd San Zvan raccolta in campagna, legata al sangue del santo stesso ha il potere di allontanare i malanni, dare visioni, assicurare fertilità, ed ecco che le tradizioni celtiche e quelle cristiane, si incontrano e danno vita a una tradizione che oggi è molto usata nelle case degli italiani e nei campi, con celebrazioni in famiglia e collettive che uniscono sacro e profano. Si celebra San Giovanni Battista e allo stesso tempo la festa del sole, il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno.

Allo stesso tempo, la notte di San Giovanni è anche la Notte delle Streghe che si incontrano dopo il tramonto per danzare sotto i noci, guidate da Erodiate, per poi vagare alla ricerca di nuove vittime su cui provare i nuovi proteri.

L’Acqua di San Giovanni cos’è, come si prepara e come si usa

L’acqua di San Giovanni è la tradizione più popolare e facile, alla portata di tutti. Il rituale per preparare quest’acqua magica è molto semplice: è necessario raccogliere diverse varietà di fiori ed erbe aromatiche: camomilla, passiflora, ibisco, bocca di leone, trifoglio, papaveri, rose, garofani, margherite, menta, salvia, lavanda, malva, rosmarino.

L'Acqua di San Giovanni cos'è come si prepara e come si usa

Dopo il tramonto si versa dell’acqua in una ciottola di vetro poi si mettono delicatamente i fiori e i rametti raccolti. Il recipiente va posizionato all’esterno dell’abitazione per tutta la notte del 23 giugno. Secondo la tradizione la rugiada che si crea aumenta il profumo e i poteri purificatori e curativi dell’acqua.

La mattina del 24 giugno si prende l’acqua di San Giovanni e ci si lavano viso e mani per proteggersi da malattie, invidia, sfortuna.

L’olio di San Giovanni

Nella Notte di San Giovanni altra usanza è preparare l’olio di San Giovanni con la macerazione dei fiori di Hypericum Perforatum, l’erba di San Giovanni. Si separano i fiori e boccioli ancora chiusi e dopo la mezzanotte, questi fiori freschi si mettono in un barattolo di vetro al quale si aggiunge l’olio extra vergine d’oliva. Non bisogna riempire tutto il contenitore ma lasciare un po’ di spazio. Successivamente si fa macerare al sole per un mese nel quale il composto ha assunto un colore rossastro.

Per concludere il procedimento, si filtra l’olio e si mette in un contenitore di vetro di colore scuro da chiudere in modo ermetico. Questo olio si usa come rimedio naturale per la cura della pelle e ha caratteristiche cicatrizzanti, antisettiche, antinfiammatorie ed emollienti.

Le erbe di San Giovanni

è quella di recarsi nei campi per raccogliere le erbe aromatiche e medicinali: prezzemolo, fiori di zucca, aglio, cipolla, trifoglio, iperico, malva, menta, timo… Si prendono 12 foglie, una per ogni mese dell’anno e quella che risulterà più ricca di rugiada corrisponde a al mese più piovoso.

Il falò della notte di Sant’Antonio

Una delle tradizioni più popolari in tutta Europa della Notte di Sant’Antonio è il falò che viene acceso nei campi per scacciare tutte le influenze malefiche e per aiutare il sole a sorgere. Quando il falò si spegne si usano le sue ceneri magiche da buttare sui capelli a mo’ di protezione da tutti i mali.

Il “Nocino” di San Giovanni

Un’altra tradizione della notte magica di San Giovanni è l’inizio della preparazione del nocino: In questa notte infatti vengono raccolte le noci da donne scalze. Queste noci, ancora acerbe, vengono tagliate e messe a macerare nell’alcol fino al 31 ottobre, notte dedicata alla dea romana Pomona, dea dei semi e dei frutti. Una volta terminato il periodo di macerazione si usa l’acqua o il vino bianco per regolare il grado alcolico, per poi imbottigliarlo e berlo a Natale.

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