L’attività fisica accresce la produttività al lavoro: è vero?

L’attività fisica accresce la produttività al lavoro: è vero? Sono tanti motivi che spingono le persone a praticare sport: c’è chi vuole ritrovare la forma fisica, chi vuole migliorare la propria postura o chi vuole beneficiare degli effetti positivi che lo sport ha sul nostro organismo. Non solo quindi motivi di natura fisica, ma anche di natura mentale: gli sport, qualunque essi siano, sono degli ottimi rimedi per la stanchezza mentale. Praticare sport, infatti, contribuisce al rilascio delle endorfine, che agiscono sul nostro benessere psicofisico.

L'attività fisica accresce la produttività al lavoro: è vero?

Praticare sport aiuta anche a migliorare la concentrazione mentale e a confrontarsi con i propri limiti. Questa frase lascia perfettamente intuire come, aumentando la concentrazione, migliorino anche le competenze a livello lavorativo, tanto che, negli ultimi anni, seppur ancora in maniera sporadica, non è raro trovare alcune realtà lavorative in cui i datori di lavoro hanno spinto i dipendenti a iscriversi in palestra, dando loro dei bonus o, addirittura, hanno aperto direttamente all’interno dell’azienda delle palestre a disposizione dei lavoratori.

Ma qual è il motivo che spinge un datore di lavoro a incoraggiare i propri dipendenti a fare sport? La risposta non è una sola ma, in linea di massima, la più importante è questa: in un periodo storico in cui il lavoro è diventato sempre meno fisico e sempre più sedentario, l’immobilismo può creare problemi di salute ai dipendenti, spingerli a muoversi maggiormente, non solo aumenta il loro rendimento e la loro produttività, ma li allontana anche da permessi per malattia.

I benefici dello sport sul rendimento lavorativo

Sembra proprio, dunque, che praticare sport abbia effetti benefici sull’aumento della produttività personale e sul benessere psicofisico del lavoratore. Il rapporto tra lo sport e il lavoro è stato oggetto di studio in tantissime parti del mondo, uno in particolare è quello condotto dall’American College of Sports Medicine, che ha messo in evidenza come praticare sport in un arco temporale anche di soli 60 minuti riesce a migliorare la concentrazione e la produttività personale del 15%. Inoltre, pare che fare sport almeno tre ore a settimana, riduca drasticamente la richiesta di permessi per malattia.

Fare sport quindi è un vero toccasana anche all’interno dell’ambiente di lavoro e i benefici che se ne traggono sono davvero tantissimi. Non solo aumento della produttività e concentrazione, fare sport vuol dire anche mettersi alla prova e capire in che cosa si è più ferrati e in cosa meno. Rappresenta il momento di sfidare sé stessi stabilendo degli obiettivi da raggiungere e questo è un incentivo anche per mettersi alla prova in ambito lavorativo. Sport come l’arrampicata o il trekking mettono a contatto le persone con colori e ambienti affascinanti, questo stimola la creatività dell’individuo e aiuta a riflettere maggiormente. Tutto questo ha effetti benefici anche nel lavoro, ad esempio con una maggiore riflessione nel risolvere un problema aziendale importante.

Spazio dunque allo sport per migliorare anche la propria vita lavorativa e ricordatevi che lo sport è un potentissimo antistress, che può aiutare a scrollarsi di dosso la pesantezza di una lunga giornata.

Qual è il rapporto tra sport e datori di lavoro

Seppur il binomio sport/lavoro pare essere estremamente produttivo per il proprio rendimento, i numeri delle persone che praticano sport, supportati dal proprio datore di lavoro, in Italia, sono ancora molto bassi, si stima che meno del 50% delle aziende ospitano una palestra al loro interno e, ancora meno, sono quelli che diffondono il mantra dello stile di vita sano tra i dipendenti. Una strada ancora in salita quindi che, se compresa appieno nella sua importanza, può portare a grandi livelli di benessere fisico, mentale e in termini di rendimento e produttività.

Tags : benesserebenessere psichicosalute e benessere
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