Le ultime novità dello IEuD raccontate da Federico Seghi Secli

In un’intervista rilasciata su Sanità Digitale, Federico Seghi Recli, socio fondatore dell’Istituto Europeo delle Dipendenze (IEuD), centro specializzato nella cura delle dipendenze patologiche, presenta le attività dell’organizzazione, descrive i progetti in corso e quelli futuri.

Federico Seghi Recli: la storia e i progetti dell’Istituto Europeo delle Dipendenze raccontati dal cofondatore

Quando è nato l’Istituto Europeo delle Dipendenze e di cosa si occupa?

L’Istituto Europeo delle Dipendenze (IEuD) nasce nel 2016, a Milano, come centro specializzato per il trattamento a livello ambulatoriale delle dipendenze patologiche da sostanza (alcol, cocaina, farmaci, cannabis) e comportamentali (sesso, pornografia, dipendenze affettive). L’approccio terapeutico è fortemente personalizzato in base alle caratteristiche ed esigenze di ogni singola persona e si avvale del lavoro di un’equipe multidisciplinare di specialisti (psichiatri, psicoterapeuti, terapisti della riabilitazione psichiatrica, ecc..), sotto la supervisione di importanti Opinion Leaders del settore.

Che tipo di pazienti si rivolge allo IEuD?

I nostri pazienti sono persone interessate a curarsi in un contesto tutelato, protetto ed altamente professionale, nella massima riservatezza e discrezione, senza doversi allontanare dal proprio ambiente di vita, con le radici, legami, impegni, investimenti affettivi e professionali. Sono persone che, pur potendo attraversare momenti di grande difficoltà, hanno un contesto di vita e modalità di autoprotezione assolutamente adeguate ad affrontare con successo un trattamento ambulatoriale senza dover incorrere in costosi ritiri più o meno lunghi in case di cura o comunità. 

Quale progetto state portando avanti in questo momento?

Recentemente abbiamo avviato una fase di trasformazione: lo IEuD punta a diventare il primo network privato, verticale nella cura ambulatoriale delle dipendenze, che operi su base nazionale con approccio misto, in presenza ed online. L’obiettivo è di coinvolgere circa 80 psicoterapeuti partner nelle principali città italiane nell’arco dei prossimi 12-18 mesi, così da poter garantire un congruo accesso ai nostri servizi di cura su base nazionale.

A che punto siete?

Abbiamo appena completato con successo il primo round di selezione e formazione di una decina di psicoterapeuti, divenuti nostri partner, iniziato nella seconda metà dell’anno scorso. La nostra offerta di cura è quindi oggi disponibile anche nelle città di Roma, Napoli, Bologna, Palermo, Catania, Brescia e Como, che si vanno ad aggiungere a quelle di Milano e Torino dove l’Istituto era già operativo. Questi professionisti, sotto la supervisione dei nostri Opinion Leaders, lavoreranno in modo sinergico, con gli altri membri dell’Equipe, sfruttando la piattaforma di digital health sviluppata da IEuD proprio nei mesi di lockdown.

Le ultime novità dello IEuD raccontate da Federico Seghi Secli

Tecnologia e cura delle dipendenze: Federico Seghi Recli racconta come lo IEuD utilizza gli strumenti digitali

In tutto questo quale ruolo ha la tecnologia?

Per IEuD la terapia digitale e i modelli di cura della telemedicina sono trasformativi nel trattamento delle dipendenze. Disporre di un accesso alle cure ovunque e in qualsiasi momento, avere uno specialista “sempre in tasca”, amplifica la portata e l’impatto del trattamento aumentandone le chance di successo.

La nostra APP CLOSER è stata sviluppata per favorire l’interazione tra paziente ed Equipe curante, intensificare la relazione terapeutica e rendere così più efficace il processo di cura; consente inoltre di gestire al meglio il lavoro dei vari professionisti dell’Equipe anche a distanza, favorendo la coerenza dell’approccio terapeutico e la supervisione qualitativa del lavoro svolto.

Cos’altro prevede la vostra offerta terapeutica?

In qualità di Centro specializzato nella cura delle dipendenze, IEuD offre tutte quelle prestazioni specialistiche che potrebbero rendersi opportune o necessarie lungo il precorso di cura. Tra queste, posso citare ad esempio il ricovero in case di cura, il test della matrice cheratinica oppure la risonanza magnetica transcranica (TMS) che, ove opportuno, sono disponibili ai nostri pazienti mediante accordi di partnership con strutture nostre convenzionate. 

Il fenomeno delle dipendenze in Italia illustrato da Federico Seghi Recli

Qual è la dimensione del problema delle dipendenze in Italia?

Relativamente al consumo delle principali sostanze di abuso, lecite o illecite che siano, secondo le ultime rilevazioni del Dipartimento delle Politiche Antidroga e dell’Istituto Superiore della Sanità, in Italia si stimano oltre 5 milioni di consumatori d’alcol a rischio (di cui circa 800.000 con danno d’organo); oltre 700.000 consumatori di cocaina (di cui 180.000 solo in Lombardia); oltre 5,5 milioni di consumatori di cannabis, con una prevalenza del 24% circa negli adolescenti.

Per queste tipologie di dipendenza, le percentuali di pazienti in qualche forma di trattamento sono del tutto marginali e, al di là dello stigma che ancora oggi condiziona l’emersione del problema, siamo convinti che il limitato e tardivo accesso a qualificati percorsi di cura sia legato anche alla carenza di un’offerta terapeutica adeguata, in grado di intercettare la grande diffusione del fenomeno.

Tags : benesserebenessere psichicosalute e benessere
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