Tra gli elettrodomestici a cui non si può proprio rinunciare rientra a pieno titolo il ferro da stiro.
Indispensabile per tenere abiti e vestiti in ordine, ben stirati e piegati e, perché no, anche ben disinfettati. In ogni casa ne è presente almeno uno.
Dai tempi in cui il ferro da stiro era semplicemente una scatola triangolare, con tanto di carboni ardenti al suo interno, la tecnologia ha fatto passi da gigante e oggi si può scegliere almeno tra tre tipologie di ferro da stiro: quelli con caldaia, quelli senza e quelli da viaggio.
Se quest’ultimo viene impiegato solo in vacanza oppure in occasioni sporadiche, i primi due modelli sono quelli più gettonati e ognuno di loro risponde a specifiche esigenze.
In linea generale, un ferro da stiro con caldaia consente di poter stirare una quantità maggiore di abiti, è più potente, professionale, ma allo stesso tempo anche più ingombrante; quello senza caldaia, invece, è più smart, impegna meno tempo a riscaldarsi, è più economico e più gestibile da impiegare anche per usi più frequenti e meno duraturi, tuttavia il getto del vapore è meno intenso.
In questo articolo ci concentreremo sul modello senza caldaia e sugli elementi da prendere in considerazione in fase di acquisto, così da individuarne uno prestante e che duri nel tempo.
Di seguito alcuni dei principali fattori.
A vapore o a secco
Indice di Riferimento
La prima decisione da prendere, quando si sceglie un ferro da stiro senza caldaia, è se preferirlo a secco o a vapore, come i modelli di ferro da stiro senza caldaia Rowenta.
In linea di massima entrambi svolgono efficacemente il loro dovere, c’è però chi preferisce stirare impiegando il vapore, per ammorbidire i tessuti che, ad esempio, sono troppo asciutti e hanno pieghe ostili.
Allo stesso tempo però, bisogna mettere in conto alcuni elementi, come la presenza di una piccola caldaia incorporata, da alimentare con acqua distillata per evitare che si formi calcare, l’attesa dei tempi di surriscaldamento e il peso maggiore rispetto ai modelli a secco.
Quest’ultimo, invece, è ancora più pratico e leggero, ma non ha la funzione dello stiraggio a vapore.
La piastra
Anche se nessuno ci pensa, in realtà esistono molti tipi di piastra e scegliere quella giusta può fare la differenza, sia sull’esperienza di stiraggio che sulla durata del prodotto.
Esistono, in tal senso, piastre in acciaio inox, le più diffuse, che si riscaldano velocemente e in modo uniforme, non si arrugginiscono, sono resistenti nel tempo e anche leggere da usare. Ma esistono anche piastre rivestite in ceramica, che scorrono molto più facilmente sui tessuti, perché meno aderenti.
Ci sono poi le piastre in alluminio anodizzato, più leggero e pratico, ma anche più delicato e soggetto a graffi. Infine, esistono le piastre in Teflon, che, come quelle in ceramica, scorrono meglio su tutti i tipi di tessuto.
Punta del ferro
Chi penserebbe mai di guardare come è sagomata la punta del ferro, eppure questo aspetto è importante in quanto potrebbe essere necessario arrivare in alcuni punti particolarmente sottili, per consentire uno stiraggio pienamente efficace di ogni tipo di capo.
Non tutte le punte sono uguali e variano da modello a modello. In linea di massima, la scelta dipende dalle proprie abitudini: se si stirano diverse tipologie di capi o anche accessori per la casa, come biancheria, lenzuola e tovaglie, la punta dovrà essere più sagomata.
Tempi di riscaldamento
Last buy not least, anche la rapidità di riscaldamento della piastra è un fattore essenziale da considerare, specialmente se si è sempre di fretta e non si ha il tempo di attendere diverso tempo per il riscaldamento.
Chiaramente il ferro a vapore tende a impiegare più tempo rispetto a quello a secco. Tuttavia, esistono anche modelli che riescono ad arrivare a temperatura in poco più di 20 secondi.
