Biancaneve e i sette Nani – Snow White Disney – storia originale e significato

Una delle favole per bambini più amata è sicuramente Biancaneve e i Sette Nani – Snow White, che tutti ricordiamo grazie al lungometraggio animato firmato Walt Disney del 1937 e che ancora oggi, nel 2020, è uno dei migliori 10 film di tutti i tempi. Sono davvero tanti gli aspetti di questa favola scritta originariamente in tedesco dai fratelli Jacob e Wilhelm Grimm, che ancora oggi fa breccia nel cuore dei più piccini, perché la bella storia di Biancaneve è la fiaba per eccellenza, ricca di simbolismi e significato sommerso dove alla fine, l’amore vince sul male. La favola di Biancaneve e i sette Nani Disney incanta ogni giorno tanti nuovi bambini ma vi siete mai chiesti se è davvero la storia originale quella che tutti abbiamo in mente?

Ed ecco che vi raccontiamo la fiaba di Biancaneve Disney, chi sono i sette nani e il testo della canzone che tutti conosciamo, Ehi Oh! ma non solo! Ecco a voi Schneewittchen ( Biancaneve ) la favola originale dei fratelli Grimm scritta nel 1812 e quali sono le leggende e i personaggi femminili realmente vissuti che hanno dato vita alla storia senza tempo di Biancaneve e i Sette Nani una storia molto amata da tutte le famiglie!

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Biancaneve e i sette Nani – Snow White Disney

Alzi la mano chi non ha mai visto il cartone animato Biancaneve e i sette Nani – Snow White Disney, la storia della giovane candida genuina ragazza che è costretta a fuggire nel bosco per sottrarsi a morte sicura perché la matrigna vanitosa e crudele, la regina Grimilde, che vuole essere la più bella del reame. In questa fuga in una foresta ricca di verde e di animali, Biancaneve scova una piccola casetta e vi si rifugia per riposare.

Viene svegliata dall’arrivo dei sette nani che rientrano dopo aver lavorato tutto il giorno nella miniera ed ecco che la giovane, con il suo grande cuore e buona volontà, fa subito breccia nel cuore dei piccoli lavoratori e comincia a prendersene cura, lavando, cucinando e portando amore in quella casetta sperduta nel bosco.

La regina Grimilde, la matrigna di Biancaneve, non tarda a scoprire che la giovane ragazza è ancora viva. E’ il suo specchio magico che glielo rivela. Ed ecco che si chiude nel suo laboratorio, si trasforma in strega malvagia e crea la mela avvelenata da regalare alla giovane.

A Biancaneve appare come una vecchietta indifesa che le fa un regalo. Biancaneve, ingenuamente viene invitata a mordere il frutto rosso dall’aspetto invitante per poi cadere in un sonno profondo.

I sette nani stanno rientrando dal lavoro quando scoprono quello che è accaduto ma ormai è troppo tardi.

Il significato simbolico di Biancaneve

Biancaneve è ispirata dalla natura e dai suoi colori. Primo di tutto il suo aspetto ricorda la natura, il viso bianchissimo che ricorda il pallore della luna, i capelli neri come l’ebano che ricordano la morte ( finisce addormentata in un sonno profondo ) e rosso, come le sue guance come il sangue quindi la vita. Allo stesso modo questi colori ricordano la forza la durezza la resistenza ma allo stesso tempo anche la purezza e la genuinità.

Inoltre sette è l’età di Biancaneve e sette è un numero sacro “Ma Biancaneve cresceva, diventava sempre più bella e a sette anni era bella come la luce del giorno e ancor più della regina.Una volta che la regina chiese allo specchio:  Dal muro, specchietto, favella: nel regno chi è la più bella? lo specchio rispose: Regina, la più bella qui sei tu, ma Biancaneve lo è molto di più”.

Biancaneve e i sette nani vivono in un bosco che nonostante sia fitto riesce a richiamare luce, gioia e felicità. La bontà d’animo della giovane richiama a sé animali tipici della fauna boschiva che diventano suoi animali da compagnia, lei rappresenta la serenità e la luce mentre i sette nani, che lavorano sottoterra il buio.

Quando Biancaneve cade nel sonno profondo i sette nani non la vogliono sotterrare ma la pongono in una bara di vetro in mezzo al verde e ai fiori. Il risveglio di Biancaneve, la sua rinascita, è una vera e propria primavera.

I sette nani e la simbologia del numero 7

I sette nani hanno un ruolo molto importante nel film di Biancaneve e i sette Nani perché personificano tutti i caratteri più comuni che si possono trovare in una comunità di persone. Proprio per queste caratteristiche che li differenziano tra loro rimangono impressi e i loro nomi sono tra i più noti tra tutti i piccini e non solo! I sette nani rappresentano il numero sacro sette e in particolar modo il simbolo di saggezza e riflessione Sole, Luna, Venere, Giove, Marte, Mercurio e Saturno. I nani di Biancaneve hanno proprio i temperamenti dei pianeti!

bianceneve e i sette nani i sette nani

Dotto é il nano più anziano e più saggio dei sette. Anche il suo aspetto ci dà questa parvenza, porta gli occhiali è colui che guida la fila e prende decisioni e per finire la sua postura abituale è a braccia conserte. Associato alla giovialità di Giove.

Brontolo è il nano che appare sempre arrabbiato, scorbutico, musone eppure alla fine è quello che dimostra di avere un grande cuore. associato alla ritrosia e alla prudenza di Saturno

Pisolo è il nano più pigro e che si addormenta ovunque ed è associato al mondo onirico della Luna

Mammolo il nome originale di questo nano è Bushful che significa timido. Infatti questo nano, il più coccoloso di tutti, piace perché oltre ad appare come quello che si emoziona e arrossisce per tutto. Associato alla pudicizia  di Venere

Gongolo è il nano più simpatico di tutti un po’ per il suo aspetto pacioccone e cicciottello un po’ per la sua voglia di sorridere e il suo continuo buon umore e rappresenta vanità del Sole.

Eolo il nome originale del nano è Sneezy, starnuto. Eolo infatti in tutta la storia starnutisce improvvisamente e in modo irrefrenabile e ricorda la forza irruenta di Marte

Cucciolo è il nano più tenero perché è il più giovane e non ancora autonomo, che non è ancora in grado di parlare e che è ancora gestito da tutti gli altri più grandi ed è associato alla duttilità di Mercurio.

Testo canzone dei sette nani “EHI HO”

Chi ha visto almeno una volta nella vita Biancaneve e i sette nani Disney conosce questa canzoncina!

Con pale e con picconi noi ogni dì veniamo qua
E’ il tipo di lavoro che ci dà felicità
Ed è perchè qui sotto c’è
I diamanti e d’or una grande quantità
E così, e così, e così, e così…
Ci trovate sempre qui!
Da mattina a sera siamo intenti a lavorar
Scaviamo e spicconiamo tutto quello che ci par
Troviam diamanti in quantità
E altre gemme d’ogni qualità
Anche se ne abbiamo da buttar
Noi seguitiamo a scavar!
Ehi Hooooo…
Ehi Hooooo…
Ehi Hooooo…
Ehi Hooooo!!!!!
Ehi Ho, Ehi Ho, a casa a riposar!
Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho,a casa a riposar!
Ehi Ho, Ehi Ho!
Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho!
Ehi Ho, Ehi Ho, a casa a riposar!
Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, a casa a riposar!
Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho!
Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho!

La matrigna di Biancaneve

La matrigna di Biancaneve è la regina Grimilde, una donna malvagia, senza scrupoli, manipolatrice ed esperta di magia nera e alchimia. che diventa la padrona del regno quando il padre di Biancaneve muore e che odia profondamente la giovane ragazza a tal punto da eliminarla fisicamente.

Come si conclude la fiaba di Biancaneve e i sette nani della Disney

Biancaneve è profondamente addormentata nella bara di cristallo e i sette nani e tutti gli animali della foresta piangono la sua fine. Proprio in quel momento passa il principe, che con il suo cavallo bianco si avvicina al gruppo per rimanere incantato dalla bellezza della giovane ragazza.

La sua attrazione è così forte che il giovane la bacia e magicamente Biancaneve si risveglia per la gioia di tutti, mentre i nani rincorrono la strega malvagia che grazie a un fulmine, viene spinta in un dirupo dove muore.

I due giovani si innamorano e vivono felici e contenti per la gioia di tutti i personaggi del cartone animato e di tutti i bambini che leggono la favola o guardano il lungometraggio.

Ma quali sono le origini della favola di Biancaneve? Facciamo un passo indietro, alla ricerca di chi ha ispirato i fratelli Grimm a raccontare l’avventura di questa eroina senza tempo.

La vera storia di Biancaneve e i sette nani

I fratelli Jacob e Wilhelm Grimm erano due autori tedeschi ricercatori e studiosi che decisero di raccogliere racconti popolari che appartenevano alla tradizione orale tramandata di generazione in generazione dalle donne tedesche per poi pubblicarne una raccolta nel 1812, la Nursery and Household Tales.

Ci tengo a sottolineare che questa raccolta è del 1812 quando non esistevano agi e dove il brigantaggio e la povertà erano all’ordine del giorno. Non c’erano molti agi allora nemmeno per i nobili e la crudeltà era all’ordine del giorno visto che tutti volevano sopravvivere.

Proprio dalla ricerca continua di storie affascinanti tramandate dalle madri di famiglia i fratelli Grimm danno vita alla favola di Biancaneve che nasce da un miscuglio di alcune leggende di alcuni paesi Europei, come Germania, Serbia e Russia oppure da due donne realmente esistite.

La versione originale di Biancaneve e i sette Nani dei fratelli Grimm è più macabra rispetto alla rielaborazione Disney. L’età della piccola Biancaneve è sette anni e non quattordici come nel cartone animato Disney e la matrigna, gelosa della figliastra, chiede al cacciatore “Uccidila, e come prova che è morta riportami i suoi polmoni e il suo fegato”. Il cacciatore portò poi alla regina gli organi di un cinghiale sacrificato per risparmiare la vita alla bambina e la matrigna li mangiò bolliti con sale, supponendo di aver mangiato quelli di Biancaneve.

A differenza del film Disney, nella favola dei fratelli Grimm Biancaneve e i sette nani, la regina inganna Biancaneve tre volte. La prima volta le fa provare un corsetto così stretto che la giovane sviene ma poi i nani la raggiungono e la salvano tagliandone i lacci. La seconda volta la matrigna sotto altre sembianze vende a Biancaneve un pettinino per capelli che la ragazza indossa per poi svenire. Anche in questo caso i nani la soccorrono sfilandolo dall’acconciatura e la salvano. E’ solo la terza volta che la matrigna le porge la famosa mela avvelenata che tutti ricordiamo grazie al film della Disney.

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Nessuno dei nani capisce se Biancaneve è morta o svenuta e visto che non si riprende la mettono in una bara di vetro. Passando di lì un principe rimane molto colpito dalla bellezza della giovane dormiente e vuole portarla con sé. Se in un primo momento i nani sono diffidenti poi accettano a consegnargli la bara ma portandola fuori dalla casa un nano inciampa, Biancaneve che riposava nella bara cade e nella caduta sputa fuori il pezzo di mela che era conficcata nella sua gola e si rianima. A differenza del film della Disney non c’è il bacio del principe a risvegliare la ragazza ma i due giovani si innamorano ugualmente e si sposano nonostante la tenera età della ragazza.

Nel film Disney la matrigna di Biancaneve viene inseguita dai nani nella foresta e spinta da un fulmine cade in un dirupo mentre nella storia originale dei fratelli Grimm la matrigna di Biancaneve viene invitata alle nozze ma per punizione è costretta a indossare delle scarpe di ferro roventi e ballare fino a quando muore.

Qual è l’origine della favola di Biancaneve? Chi ha ispirato questa storia?

Una delle versioni originali tramandate di alcune generazioni prima che i fratelli Grimm scrivessero e pubblicassero nel 1812 Schneewittchen (Biancaneve), narra in modo molto macabro che una madre voleva uccidere sua figlia di sette anni per mangiarne alcuni organi. Per farlo avvelena la figlioletta che finisce in una bara di vetro. Un giorno un principe vedendo questa bara si innamora di quel corpo addormentato e i servi la liberano dalla tomba di vetro per risvegliarla a suon di strattoni.

baronessa Maria Sophia von Erthal biancaneve e i sette nani

Un’altra storia, nota già da XIX secolo che può aver ispirato i fratelli Grimm con Biancaneve e i Sette Nani, fu quella riferita dagli abitanti che vivevano vicino al castello di Lohr am Main dove viveva la baronessa Maria Sophia von Erthal. Suo padre era vedovo e per questo decise di risposarsi con una donna dal carattere molto duro e autoritario che voleva dei figli naturali dall’unione con il barone. Questa analogia si somma all’invenzione dello specchio magico della matrigna di Biancaneve. Lohr infatti era un centro famoso per la loro produzione e lo stesso padre di Maria Sophia aveva una fabbrica di specchi.

Le analogie fra la vita della piccola baronessa e la storia di Biancaneve e i sette nani – White Snow non sono finite. I sette nani e la miniera possono riferirsi ai bambini e agli uomini di piccola statura che venivano usati all’epoca per lavorare nei cunicoli della miniera vicina.

Quello che mancano però sono la bara di cristallo, la mela avvelenata e il principe azzurro in quanto Marie Sophie ebbe un problema di salute che la portò alla cecità e morì nubile in un convento all’età di 71 anni.

Un’altra figura femminile che può ricordare e ispirare la favola per bambini di Biancaneve è la contessa tedesca Margaretha Von Waldeck, nata nel 1553, che fu mandata in esilio dalla matrigna che la odiava e che si innamorò del futuro re spagnolo Filippo II. La ragazza venne avvelenata all’età di 21 anni.

biancaneve e i sette anni tra leggenda e realtà

Tra leggenda e realtà sicuramente i fratelli Grimm sono riusciti a dare vita a un racconto che, ritoccato e alleggerito, ha dato vita a Biancaneve e i Sette Nani Disney che ancora oggi riesce a incantare, emozionare e sorprendere grandi e piccini. Proprio per questo motivo ci tenevo a parlarvene, essendo una delle favole più amate anche da mia figlia che ha cominciato a leggere in autonomia proprio partendo da questo racconto!

Tags : bambiniDisneyfavole per bambinilibri per bambini
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