Maternità: qual è il periodo ideale per rimanere incinta

Molte donne, che desiderano avere dei figli, si chiedono quali siano i giorni fertili per rimanere incinta.

Del resto, conoscere esattamente il periodo per rimanere incinta aumenta le probabilità di concepire.

Se è vero che alcune donne non hanno nemmeno necessità di fare questi calcoli e raggiungono facilmente la gravidanza, va comunque considerato che si tratta di un numero piuttosto limitato di persone, mentre la maggior parte non raggiunge subito la gravidanza.

Infatti, le statistiche dicono che solo una coppia su tre concepisce nel primo mese di tentativi e, man mano che l’età media dei due partner si alza, il tempo necessario al concepimento aumenta. Dopo i 35 anni, per esempio, è necessario mediamente almeno un anno di tentativi.

Quindi, conoscere qual è il momento migliore per rimanere incinta è senza dubbio utile.

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Concepimento: come aiutarlo 

Si sa che, perché si possa raggiungere il concepimento, è necessario che il liquido seminale maschile raggiunga l’ovulo e lo fecondi, dando così inizio alla nuova vita.

Ciò può avvenire solo nel momento in cui la donna è fertile, ovvero nei giorni dell’ovulazione.

Gli spermatozoi, però, impiegano alcuni giorni a risalire il canale vaginale, di conseguenza il rapporto sessuale dovrebbe precedere di qualche giorno l’ovulazione. Secondo studi scientifici, i giorni più fertili per rimanere incinta sono sei, ovvero i cinque giorni prima dell’ovulazione e il giorno stesso.

Tuttavia, non è facile prevedere con certezza quando avverrà l’ovulazione, anche se, oltre al calcolo matematico, ci sono metodi per avere qualche indicazione in più.

Conoscere il proprio corpo per rimanere incinta

Ogni donna vive situazioni soggettive: la durata del ciclo mestruale, per esempio, è soggettiva ed essa può influire sull’ovulazione.

In linea di massima, l’ovulazione avviene 14 giorni dopo il primo giorno del ciclo mestruale, ovvero circa a metà del ciclo. Tuttavia, non è che così per tutte le donne: alcune possono avere un ciclo più lungo, più corto oppure irregolare e l’ovulazione non è facile da individuare.

Se però si ascolta il proprio corpo, possono esserci dei segni che una donna, col tempo, impara a interpretare.

Alcune donne, per esempio, riconoscono il momento dell’ovulazione da piccoli sintomi: il dolore localizzato all’ovaio è uno dei sintomi rivelatori. In genere, è una specie di crampo, non eccessivamente doloroso, che viene considerato dagli esperti un ottimo indicatore.

Inoltre, spesso le donne si accorgono di un cambiamento delle secrezioni vaginali, che durante l’ovulazione diventa più abbondanti e chiare. Anche questo, secondo gli esperti, sarebbe un sintomo di gravidanza da tenere in considerazione.

Infine, molte donne nei giorni dell’ovulazione riscontrano un aumento del desiderio sessuale.

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I metodi per riconoscere i giorni più fertili per rimanere incinta

Oltre all’osservazione del proprio corpo e all’ascolto dei sintomi che si possono presentare durante l’ovulazione, ci sono dei metodi più o meno affidabili per capire quali siano i giorni più fertili per rimanere incinta.

  • Uno dei più conosciuti è il metodo Ogino-Knaus, che viene utilizzato anche, viceversa, come metodo anticoncezionale naturale. Questo metodo si basa semplicemente sul calcolo secondo cui l’ovulazione precede di quattordici giorni la successiva mestruazione. Ma poiché non si può conoscere con esattezza quella data, al limite la si può supporre, si tratta di un metodo poco efficace tanto per concepire quanto per evitare il concepimento.
  • Anche il metodo dell’ovulazione Billings (MOB) può essere usato per ricercare la gravidanza così come per evitarla. In questo caso, la coppia viene guidata da una insegnante qualificata che ha l’incarico di insegnare a riconoscere i sintomi dell’ovulazione. In particolare i sintomi riguardano l’analisi del muco cervicale e le sue modificazioni.
  • Il metodo della temperatura basale parte, invece, dal presupposto che la temperatura interna della donna aumenta di qualche frazione di grado (da 3 a 5 decimi) nei giorni dell’ovulazione, a causa dell’aumento di produzione di progesterone. Di conseguenza, è possibile fare il calcolo dei giorni fertili a partire dalla misurazione della temperatura al momento del risveglio.  
  • Il test di ovulazione è un sistema oggi piuttosto efficace, molto simile al test di gravidanza. È un kit che la donna può utilizzare in totale autonomia e misura la quantità di ormone LH (cioè l’ormone luteinizzate presente nell’urina). Poiché è il responsabile dell’ovulazione, in tale circostanza aumenta di quantità. Attualmente il grado di affidabilità di questi kit è attorno al 90%: senza dubbio si tratta di un indicatore affidabile, che ha anche il vantaggio di essere pratico e facilmente utilizzabile   
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