Rinvaso orchidea quando e come farlo in modo corretto passo dopo passo

Rinvaso orchidea quando serve e come farlo correttamente, tutorial passo dopo passo. L’orchidea è uno dei fiori più amati, apprezzati e regalati e si vede spesso ornare case, negozi e uffici. Non tutte le orchidee però “riescono col buco”: spesso, quelle acquistate nei supermercati o nei centri commerciali non sono sanissime e necessitano immediatamente di cure e soprattutto del famigerato rinvaso. Per questo motivo oggi vogliamo darvi tutte le dritte per fare il rinvaso delle orchidee, quando è necessario, usando o meno lo stesso vaso.

Rinvaso orchidea quando e come farlo in modo corretto passo dopo passo

Noi di Atrendyexperience abbiamo cominciato ad amare le orchidee Phalaenopsis da pochi anni. Questo perché, da quando abbiamo cambiato casa, abbiamo trovato l’ambiente perfetto come luminosità e temperature per tante piante e da quel momento l’appartamento ha cominciato a riempirsi di tanti generi, ultimo degli ultimi, le orchidee. Il tutto perché eravamo reduci da cattive esperienze dovute alla nostra ignoranza della valutazione dello stato di salute di quelle del genere Phalaenopsis.

Quando un’orchidea entra in casa nostra, è molto importante prestare attenzione alla salute delle sue radici e del suo terriccio. Quando le condizioni di entrambi lasciano perplessi è bene rischiare e affrontare il rinvaso, senza perdere tempo.

Noi abbiamo dovuto farlo alla nostra nuova orchidea blu, sperando si riprenda. Purtroppo ci è stata regalata e quando abbiamo notato qualcosa di strano nel suo substrato abbiamo fatto passare qualche giorno e poi abbiamo deciso di valutarlo in modo attento. Dopo averla svasata ci siamo ritrovate con tante spiacevoli sorprese. Una radice infinita e solitaria, a sé stante perché staccata dalla pianta, faceva il giro del vaso… messa lì come decorazione o per fregare chi l’acquistava, radici centrali tendenti al marcio e quelle esterne invece semi rinsecchite e il bark con un lieve strato di muffa bianca.

Per questi motivi abbiamo dovuto pulire la pianta, sostituire completamente il bark per poi procedere al rinvaso orchidea, sperando di salvarla.

Il problema del rinvaso orchidea è che questa operazione è un po’ delicata. Prima di farlo è necessario valutare la condizione del vasetto trasparente in cui è contenuta e acquistare il bark ed eventuale sfagno, per sostituire il materiale organico che le fa da terreno.

Rinvaso orchidea: segnali di sofferenza

Per poter valutare lo stato di salute di questa pianta è necessario evitare di innaffiarla e di guardare bene le sue radici aeree e quelle che si intravedono nel vaso. Se le radici sono di colore verde intenso, marroncine, presentano macchie sparse, color sabbia, fate attenzione perché questi sono segnali che ci avvisano che qualcosa di grosso non va.

Quando rinvasare l'orchidea: segnali di sofferenza

Il colore verde intenso indica che ha ricevuto troppa acqua, le chiazze marroncine indicano la presenza di funghi che causano il marciume di radici e colletto, se sono marroncine e viscide invece indicano il marciume vero e proprio, se invece hanno un color sabbia sono rinsecchite. Tutti questi fattori ci suggeriscono che l’orchidea Phalaenopsis, così com’è, sta soffrendo e a breve morirà.

Se il bark, il substrato fatto di pezzetti di corteccia che riempiono il vasetto, presenta dei puntini bianchi, se è troppo bagnato e non si asciuga, può portare alla morte della piantina.

Proprio questi fattori sono quelli che ci indicano che il rinvaso è l’unica speranza salvavita di questa bellissima pianta.

Se l’orchidea non presenta alcuno di questi segnali, il rinvaso viene effettuato generalmente dopo la fioritura, in tarda primavera o estate, oppure quando compaiono nuove radici che occupano molto spazio.

Detto questo è chiaro che non c’è un vero e proprio momento per rinvasare le orchidee. La regola è che il rinvaso orchidea si fa quando le radici fuoriescono dalla parte inferiore del vaso o quando l’orchidea è molto sofferente oppure per sostituire il substrato.

La scelta del nuovo vaso

Si sceglie un vaso più grande solo quando l’orchidea è effettivamente cresciuta, sviluppando un abbondante apparato radicale che non sta più nel vaso precedente.

La scelta del nuovo vaso

Se l’orchidea invece ha una situazione di emergenza, cercate di usare il suo vaso di base ma attenzione, se estraendola notate che non ha molte radici, è meglio scegliere un vaso più piccolo di quello base, perché, se il vaso è piccolo, le radici stanno più compatte, il bark si asciuga prima e non fa ristagni di acqua o umidità, cosa che invece accade quando il vaso è pieno di substrato che deve asciugarsi naturalmente perché privo di radici. Per questo, prima di effettuare il rinvaso orchidea va effettuata la valutazione della quantità e qualità delle sue radici.

Prima di effettuare il rinvaso orchidea

Per fare il rinvaso orchidea, svuotate delicatamente il vaso, ponete l’orchidea su un piano rivestito per non sporcare. Noi abbiamo usato un sacchetto per stenderla senza rovinarla e per svuotarla dal bark senza spargerlo ovunque.

Svuotate tutto il vaso del bark e controllatelo. Il bark fresco è di un marrone vivace, al tatto si sente che è fresco, non vecchio. Spesso è accompagnato da sfaglio, che di solito viene messo nella parte centrale della base dell’orchidea, spesso racchiuso in simil cestini per non farlo muovere. In questo caso, rimuoverlo se notate che le radici che fuoriescono da quella zona sono marce o molto deteriorate.

Lo sfagno serve a riempire i buchi dove mancano le radici e le nutre lasciando sempre un po’ di umidità intorno all’orchidea. Se è troppo irrigato però, questo porta al marciume radicale della pianta, quindi, se presenta questo problema, rimuoverlo è meglio.

Se l’orchidea presenta radici marce, radici con macchie e radici rinsecchite queste vanno eliminate, recidendole con una forbice pulita fino all’altezza della radice sana.

Una volta che abbiamo selezionato le radici buone da quelle deteriorate o malate, è arrivato il momento del rinvaso orchidea vero e proprio.

Come rinvasare le orchidee

Questa operazione non è semplice. Non è facile perché rimettere il bark nel vaso e posizionare radici e orchidea in modo corretto può rivelarsi un’operazione più lunga del previsto, va fatta con molta calma e meticolosità.

Per quanto riguarda il substrato nuovo, consigliamo l’acquisto del bark di ottima qualità. Da evitare l’uso di terra e l’uso di miscele miste che possono diventare fatali.

Come rinvasare le orchidee

Si prepara lo strato inferiore del vaso con il bark nuovo, poi con delicatezza, si inserisce la pianta al centro, stando ben attenti a far rimanere dritti gli steli se sono fioriti, nel caso di rinvaso d’emergenza. Una volta posizionata la pianta nella zona centrale del vaso, con attenzione e con l’aiuto di un bastoncino, si inserisce del nuovo bark che deve andare nella parte centrale del vaso e in alcuni punti dei bordi del vaso.

Col bastoncino lo spostate, per evitare di comprimere le radici o di nasconderle dalle estremità del vaso. Le radici devono sempre essere a vista, perché sono loro che ci permettono di capire quando hanno sete o quando sono state irrigate a sufficienza. Inserite il bastoncino di supporto nella zona più centrale del vaso, accanto alle foglie dell’orchidea. Servirà per fissare lo stelo durante la nuova fioritura.

Rinvaso orchidea: importantissimo, non interrate le radici aeree dell’orchidea. Sono nate esterne e vanno mantenute come tali.

Come rinvasare le orchidee

Una volta che avete rinvasato la pianta, suggeriamo di realizzare dei fori ai lati del vaso, fori sparsi, per creare nuovi punti di aerazione per permettere all’umidità nel vaso di evaporare in modo corretto, per evitare ristagni e condense.

Come rinvasare le orchidee

Non innaffiare per tre o quattro giorni. Lasciate che l’orchidea conosca il nuovo substrato così com’è. Continuate ad osservarla nei giorni successivi per capire se appare normale oppure più moscia o rovinata. In questi due casi, qualcosa è andato storto.

Tags : piante appartamentopiante e fioripiante in vasopiante natalizie
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