Piercing cos’è e chi lo ha, la storia del piercing dalla preistoria ai giorni nostri

La storia del piercing e body art è antichissima, il primo ritrovamento è su una mummia preistorica di cinquemila anni, e oggi, come all’epoca, indica l’azione di forare ( to pierce ) le parti superficiali del corpo per inserire un gioiello prezioso come decorazione o rituale. La pratica del piercing oggi è molto popolare e sono molti i tipi di gioielli in posti più o meno visibili che sempre più persone in tutto il mondo sfoggiano ma il bello di questa arte decorativa è proprio che è senza tempo, un evergreen che si ripete e che ha origini davvero antichissime!

storia del piercing

La storia del piercing dalle antichità a oggi

Forare i lobi delle orecchie è facile e sono necessarie poche cure di manutenzione e pochi strumenti per la realizzazione per questo la storia del piercing è molto antica. La foratura dei lobi è quella che ritroviamo sulla mummia Similaun ritrovata su un ghiacciaio austriaco che ha cinquemila anni e dei fori alle orecchie dilatati fino a 10 millimetri di diametro e numerosi tatuaggi.

Gli orecchini vengono citati nella Bibbia ed erano gioielli indossati da entrambi i sessi. Nello specifico nel Libro dell’Esodo 32 troviamo Aronne che sceglie di fondere gli orecchini per farne il vitello d’oro, mentre nel Deuteronomio 15:12-17 lo schiavo che sceglieva di non venir liberato subiva la perforazione dell’orecchio.

Nella Genesi 24:22 invece troviamo un riferimento al foro al naso. Il servo di Abramo viene mandato a cercare una moglie per il figlio Isacco e le offre un gioiello per adornare il naso.

Nel Borneo la perforazione dei lobi viene fatta a tutti i ragazzi come rito dai genitori verso i propri figli. La madre e il padre perforano un lobo ciascuno per simboleggiare la dipendenza del figlio dai suoi genitori.

storia del piercing bambine e donne indiane

Nella cultura indiana le bambine subiscono la foratura dei lobi delle orecchie sotto i cinque anni di età mentre i buchi al naso vengono fatti sulla narice sinistra delle donne perché questa posizione è associata a pratiche ayurvediche per il benessere femminile e durante il concepimento dei bambini perché la narice sinistra è legata agli organi riproduttivi femminili e favorire un parto semplice e poco doloroso.

La foratura dei lobi è una pratica che si trova in molte culture, come quella dell’antica Persia dove, troviamo, sulle pareti di Persepolis, delle rappresentazioni di uomini con le orecchie adornate da gioielli.

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Spostandoci in Indonesia e a Bali, le orecchie venivano forate per motivi magici. Le tribù primitive infatti credevano che gli spiriti maligni potessero entrare dalle orecchie e con il gioiello di metallo difendeva il soggetto dalle forze oscure impedendone l’accesso.

Per quanto riguarda la cultura Atzeca i lobi delle orecchie invece venivano dilatati per simboleggiare l’appartenenza a una determinata tribù e per piacere estetico.

piercing nella storia degli antichi egizi

Negli antichi Egizi la foratura dei lobi simboleggiava l’appartenenza a uno status sociale e si pensa che il piercing all’ombelico fosse riservato solo ai faraoni e alle loro mogli.

Ai tempi di Giulio Cesare invece troviamo oltre alla diffusione della foratura dei lobi delle orecchie anche quella del piercing al capezzolo, Giulio Cesare aveva un piercing lì mentre i gladiatori avevano un piercing sulla testa del pene per fissarlo con una stringa di cuoio ai testicoli per evitare di ferirsi durante i combattimenti.

Un rituale simile accadeva anche durante i giochi nella Grecia Antica dove gli atleti, gareggiando nudi, per evitare sballottamenti lo legavano e questa pratica temporanea portò successivamente al piercing al prepuzio per evitare rapporti sessuali tra atleti o schiavi.

Il piercing al setto nasale, il piercing septum è invece il secondo tra i più comuni tipi di foratura tra i popoli primitivi e veniva usato soprattutto tra le culture guerriere in quanto si infilavano zanne e decorazioni nasali per inferocire i lineamenti. L’uso delle zanne è ancora oggi diffuso in zone come le Solomon Island, la nuova Guinea e le tribù di Asmat ma era anche una tradizione popolare delle tribù azteche, maya e incas che usavano minerali come giada e oro per decorare il naso.

In età elisabettiana il foro alle orecchie era un gioiello tipicamente maschile e lo ritroviamo su personaggi come Shakespeare e Francis Drake mentre tra i marinai questa pratica veniva eseguita perché si pensava che forare un lobo aumentasse la vista e per altri che, portare un orecchino d’oro potesse servire per pagare una sepoltura se fossero morti in mare.

Storia del piercing contemporaneo

Dagli anni ’60 ad oggi la storia del piercing ha trasformato questa pratica in un Must Have per tutte le età e in tutto il mondo. Se un tempo veniva fatto per onorare la propria religione, tribù o status negli ultimi vent’anni questa decorazione è una delle più apprezzate da tutti a tutte le età.

Fare un piercing oggi è un modo per personalizzarsi, per elevare la propria bellezza, un fattore estetico ma anche uno status di chi vuole apparire più forte, più particolare, amato da chi vuole distinguersi dalla massa.

Oggi il piercing è un decoro che tutti anno e quelli più popolari non sono più quelli classici alle orecchie ma si sono trasformati in altri, più particolari sul viso e sul corpo.

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Sono sempre di più i giovani che portano il piercing al septum o i piercing labbra come decorazione, oppure al posto del classico standard lobe sfoggiano un piercing trago o un helix, più alto e particolare per non parlare del periodo estivo in cui piercing ai capezzoli per lui, piercing all’ombelico per lei si svelano i gioielli nascosti dagli indumenti durante tutto l’anno.

Tags : body piercingbodyartpiercingpiercing gioielli
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